L’Arabia Saudita va a caccia di hacker per spiare Twitter e Whatsapp

AAA cercasi hacker. Il regno saudita sembra proprio avere un disperato bisogno di informatici esperti nello sbirciare i segreti dei suoi sudditi. Il braccio informatico di Riyad è alla caccia di geni del web in grado di intercettare e bloccare il flusso dei messaggi nelle chat di Twitter, Whatsapp, Viber e Line, quattro sistemi di messaggistica tra i più diffusi in Arabia Saudita.

Che i governi mediorientali (e non solo) investano tempo e risorse per controllare le comunicazioni all’interno del loro territorio è cosa nota. Che lo faccia l’Arabia Saudita, lo stato al centro dei giochi di potere in tutto il Medio Oriente (Siria compresa) è risaputo. Meno noti sono i modi con cui si cerca di reclutare giovani informatici per fini governativi.

A rendere pubbliche le modalità con cui i sauditi reclutano le nuove leve è stato Moxie Marlinspike, pseudonimo di un ragazzo di San Francisco che si definisce “ingegnere informatico, hacker, marinaio e capitano” appassionato di viaggi. Sul suo blog ha detto di essere stato contattato da un  rappresentante della Mobily, uno dei due operatori telefonici che operano in Arabia Saudita, che si è detto interessato a trovare “soluzioni per monitorare i dati criptati nelle telecomunicazioni”.

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