Il musaharati, la “sveglia” del Ramadan

Il suono del tamburo riempie le vie buie della città. Yağup batte un colpo. Poi un altro. E inizia a intonare una litania che parla di Allah e dei doveri del buon musulmano. Negli stretti vicoli di Kasımpaşa, un quartiere di Istanbul, i turchi addormentati riaprono gli occhi e corrono a mangiare l’ultimo pasto prima che faccia luce. Yağup è un musaharati, il suonatore di tamburo attivo solo durante Ramadan, il mese sacro per tutti i musulmani.

 

Yağup Kapcak, musaharati turco per le strade di Istanbul, Turchia (Oscar Durand, Istagram)

Yağup Kapcak, musaharati turco per le strade di Istanbul, Turchia (Oscar Durand, Istagram)

 

Tra lunedì 6 giugno e martedì 7 è iniziato il nono mese del calendario islamico. Da allora fino al 5 luglio i buoni musulmani si asterranno dal mangiare, dal bere, dal fumare e dall’avere rapporti sessuali dall’alba al tramonto.

I fedeli del profeta Maometto rompono il digiuno solo durante l’iftar, in genere un pasto breve e ricco di zuccheri (spesso datteri e latte). Poi, intorno a mezzanotte, è tempo di consumare una cena più sostanziosa insieme ad amici e parenti prima di addormentarsi.

Ed è qui che entrano in scena i musaharati come Yağup. Verso le 4 del mattino escono di casa, iniziano a camminare per le vie della città suonando e intonando canti per risvegliare i fedeli addormentati. La loro voce ricorda a tutti di consumare al più presto il suhur, l’ultimo pasto prima del digiuno che inizia con il sorgere del sole. Perché, come è scritto nel Corano (nella Sura della Vacca), durante il Ramadan è possibile mangiare e bere per tutta la notte “fino a quando (la luce) permetterà di distinguere un filo bianco da un filo nero”.

Yağup Kapcak, musaharati turco, insieme al nipote Aşır, Istanbul, Turchia (<em>Oscar Durand, Istagram</em>)

Yağup Kapcak, musaharati turco, insieme al nipote Aşır, Istanbul, Turchia (Oscar Durand, Istagram)

 

Il suono del tamburo e della voce del musaharati risuona nelle strade della città tenendo viva una tradizione che risale al periodo Ottomano. Per chi non vuole essere svegliato nel bel mezzo della notte si tratta però di una seccatura, tanto che in alcune aree delle città musulmane di tutto il mondo è stato proibito ai musaharati di esercitare la loro professione. Al loro posto nuovissime applicazioni per smartphone (o semplici sveglie) che ricordano ai fedeli i doveri a cui sono chiamati durante il Ramadan.

Yağup Kapcak, musaharati turco (Oscar Durand, Instagram)

Yağup Kapcak, musaharati turco, Istanbul (Oscar Durand, Instagram)

twitter@elia_milani