L’Arabia Saudita va a caccia di hacker per spiare Twitter e Whatsapp

AAA cercasi hacker. Il regno saudita sembra proprio avere un disperato bisogno di informatici esperti nello sbirciare i segreti dei suoi sudditi. Il braccio informatico di Riyad è alla caccia di geni del web in grado di intercettare e bloccare il flusso dei messaggi nelle chat di Twitter, Whatsapp, Viber e Line, quattro sistemi di messaggistica tra i più diffusi in Arabia Saudita.

Che i governi mediorientali (e non solo) investano tempo e risorse per controllare le comunicazioni all’interno del loro territorio è cosa nota. Che lo faccia l’Arabia Saudita, lo stato al centro dei giochi di potere in tutto il Medio Oriente (Siria compresa) è risaputo. Meno noti sono i modi con cui si cerca di reclutare giovani informatici per fini governativi.

A rendere pubbliche le modalità con cui i sauditi reclutano le nuove leve è stato Moxie Marlinspike, pseudonimo di un ragazzo di San Francisco che si definisce “ingegnere informatico, hacker, marinaio e capitano” appassionato di viaggi. Sul suo blog ha detto di essere stato contattato da un  rappresentante della Mobily, uno dei due operatori telefonici che operano in Arabia Saudita, che si è detto interessato a trovare “soluzioni per monitorare i dati criptati nelle telecomunicazioni”.

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L’Arsenal e quel campo da calcio per i profughi siriani

Martin Keown tra i giovani siriani nel campo profughi di Zaatari in Giordania (Ansa)

Martin Keown tra i giovani siriani nel campo profughi di Zaatari in Giordania (Ansa)

Un campo da calcio per far sognare chi non ha più niente. Per dare una speranza a quei bambini scappati dalla guerra civile che hanno negli occhi e nel cuore le immagini della propria terra che brucia sotto le bombe. Il nuovo campo da calcio è un regalo che l’Arsenal, in collaborazione con Save the Children, ha inaugurato il 2 maggio scorso nel campo profughi di Zaatari in Giordania, centro che ospita 120mila sfollati, fuggiti dalla guerra fratricida siriana che in due anni ha causato più di 80mila morti. Per inaugurare il terreno di gioco su cui si sfideranno nei prossimi mesi i giovani siriani è volato da Londra Martin Keown, ex difensore dei gunners e della nazionale inglese ora, alla veneranda età di 47 anni, in forza ai semiprofessionisti del Wembley.

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Assad impiccato: il giustiziere (virtuale) è Wikisham

Qasr al sha’b la serie ideata da Wikisham contro il dittatore siriano

Bashar al Assad sale sul patibolo. Il boia gli stringe la corda al collo, poi giù nella botola. Il dittatore sanguinario è stato giustiziato? Sì, ma solo nella realtà…virtuale. Tutto può succedere nel regno di Qasr al sha’b, una serie di cartoni animati di satira contro il regime siriano realizzata da Wikisham, un network di giovani esuli siriani.

La satira animata prende in giro il macellaio di Damasco, rappresentandolo come un quarantenne svampito e impacciato. Nelle animazioni video si punta sull’ironia e non c’è traccia delle immagini di bambini massacrati e di corpi dilaniati dalla bombe.

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Quando la spazzatura diventa arte. Una storia da Baghdad

Per le strade di Baghdad lo chiamano l’uomo spazzatura, certo non per fargli un complimento. Ma Akeel Kharif non se l’è mai presa e ha sempre continuato a collezionare tutto quello che la gente buttava. Ogni oggetto gettato dalla finestra o abbandonato sul bordo di una strada (e non sono pochi nella capitale irachena) viene recuperato e trasformato in un pezzo da esposizione.

Nelle strade della madina le sue rivisitazioni in chiave araba dell’arte povera non sono particolarmente apprezzate. Eppure la passione di questo ragazzo iracheno che si ispira a Picasso e Braque, e che fa di lui una specie di “Pistoletto babilonese”, non sono passate inosservate. Il Ministro dell’Ambiente iracheno ha deciso di premiare lo slancio creativo di Akeel sponsorizzando un’esposizione e promettendogli un posto al ministero.

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