Il ragazzo cammina lentamente avvolto nella sua tunica bianco candido. Mi passa davanti mentre parla tranquillo con il suo iPhone 5. Il profumo che lascia dietro di sé è inebriante e non sparisce nemmeno quando, continuando a parlare, si mette al volante del suo suv parcheggiato di fronte al suq della città vecchia a due passi dal mare. Ce ne sono tante di macchine come la sua lungo la passeggiata del porto di Muscat, la capitale dell’Oman.
In questa strana e profumata città, “spalmata” su 50 chilometri, è quasi impossibile spostarsi a piedi. Nell’intreccio di strade e sopraelevate, tutti costruite negli ultimi 20 anni, è raro vedere una utilitaria. Qui ci si sposta con i suv, macchinoni coreani o cinesi che gli omaniti comprano nelle decine e decine di concessionarie che costellano una città in pieno boom economico.