In ebraico viene chiamato Kotel, in inglese è Western Wall, muro occidentale, in italiano è semplicemente Muro del Pianto. Parole diverse per indicare lo stesso luogo, il più sacro per gli ebrei di tutto il mondo.
Ogni anno centinaia di migliaia di turisti e fedeli in visita a Gerusalemme vengono fino a qui. La maggior parte di loro si ferma nella Western Wall Plaza, la piazza di fronte al Muro.
La storia e le guerre hanno modificato la geografia di questo luogo. Del muro occidentale costruito da Re Erode, lungo 488 metri, è oggi visibile dall’esterno solo una parte lunga 57 metri: per vedere la parte nascosta bisogna addentrarsi nei tunnel che oggi si trovano sotto il quartiere musulmano e che sono stati costruiti in epoche lontane.
Nel nostro viaggio, andato in onda nella rubrica di Tgcom24 “A Gerusaelmme liberata”, non solo abbiamo percorso gli stretti tunnel sotterranei ma abbiamo anche incontrato gli ebrei ultraortodossi che gestiscono l’area di preghiera e le “Women of the Wall”, le donne del Muro, che da anni lottano per avere gli stessi diritti degli uomini nella zona sacra.
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