Cosa porteresti con te se dovessi scappare da una città bombardata? Quale oggetto metteresti sotto braccio e porteresti fuori dalla tua casa che sta per essere presa di mira dai soldati dell’Isis? Può sembrare una domanda difficile. Non per Ahmed e Bilal due ragazzi libici che vivono a sud di Tripoli.
Loro la guerra la vedono tutti i giorni. La Libia dei sequestri, dell’Isis, e delle milizie jihadiste la respirano ogni mattina nelle strade del loro quartiere. E quando i due sono stati costretti a scappare dalla loro città non hanno avuto dubbi: hanno portato con sé solo la loro Play Station.
“Con loro mi diverto a giocare online a Call of Duty“, mi racconta Manuel, 13enne veneto appassionato di giochi di guerra e amico virtuale di Ahmed e Bilal. “Hanno la mia età, ma da come parlano sembrano più grandi… sarà per quello che hanno passato…”.
Discorsi tra ragazzi nelle chat virtuali. La guerra vera fuori di casa, quella virtuale “combattuta” chattando con gli amici che vivono dall’altra parte del Mediterraneo da dove presto potrebbero arrivare nuove bombe.
E fa sorridere che Ahmed e Bilal, in fuga da pallottole e colpi di mortaio veri, abbiano salvato solo quella consolle che gli permette di sparare proiettili virtuali a coetanei che la Libia non sanno nemmeno dove si trova.
twitter@elia_milani