Bashar al Assad sale sul patibolo. Il boia gli stringe la corda al collo, poi giù nella botola. Il dittatore sanguinario è stato giustiziato? Sì, ma solo nella realtà…virtuale. Tutto può succedere nel regno di Qasr al sha’b, una serie di cartoni animati di satira contro il regime siriano realizzata da Wikisham, un network di giovani esuli siriani.
La satira animata prende in giro il macellaio di Damasco, rappresentandolo come un quarantenne svampito e impacciato. Nelle animazioni video si punta sull’ironia e non c’è traccia delle immagini di bambini massacrati e di corpi dilaniati dalla bombe.
Qasr al sha’b (il palazzo del popolo) prende il nome della reggia presidenziale che domina dall’alto del monte Qasiun tutta Damasco. Ad essere sbeffeggiati, oltre al rais Assad, sono il fratello Maher, capo della Guardia Repubblicana, la portavoce presidenziale Bouthania Sha’ban e l’uomo d’affari Rami Makhlouf, chiamato “per sbaglio” kharouf, (caprone, in arabo). C’è anche spazio per sbeffeggiare Khamenei, la Guida Suprema dell’Iran, che in una clip si nasconde dentro una grotta da cui dispensa preziosi consigli per reprimere le rivolte in Medio Oriente.
Non manca poi l’amico Ahmadinejad, che compare a fianco di Bashar in moltissime animazioni. In uno degli episodi c’è pure Ban Ki Moon, il segretario dell’Onu, che visita a sorpresa la Siria per accertarsi che “venga rispettata la democrazia”. Assad è preso dal panico per l’imminente controllo e fa “sistemare” ai suoi scagnozzi le città letteralmente sommerse di cadaveri. Gli sgherri del presidente fanno il loro meglio ma si dimenticano una mano mozzata e una macchia di sangue sul muro. “Stai tranquillo Ban”, dice Bashar al segretario Onu in dialetto siriano. “Come vedi i morti non sono poi così tanti. Perché preoccuparsi?”.