Lo Stato Islamico compie un anno: i primi 365 giorni del Califfato nero

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/04/29/isis-il-califfato-rilascia-certificati-di-nascita.-foto-shock-neonato-con-bomba-e-pistola-_368a5ae2-a919-49ff-8e82-7f69b4288233.html

Jarrah, bambino nato nello Stato Islamico il 23 aprile scorso: accanto a lui il certificato di nascita, una bomba a mano e una pistola (Twitter)

Sulla strada dissestata che da Byblos porta a Beirut un tweet ci informava della nascita dello Stato Islamico. Era il pomeriggio del 29 giugno di un anno fa. Ero arrivato in Libano due giorni prima e dopo un pomeriggio di mare sulle spiagge di Jounieh un cinguettio mi riportava alla realtà: 140 caratteri in cui sentivo per la prima volta la parola Daesh, acronimio di Dawla Islamiyya fi Iraq wa Sham, Stato Islamico in Iraq e Siria. Non potevo immaginare che da allora quel nome – in tutte le sue varianti: Isil (Islamic State of Iraq and the Levant), IS (Islamic… Continua a leggere


Vita nel Califfato, tra manichini velati, chiese distrutte, bombe Usa e viaggi di nozze

 

isis elia

Miliziani dello Stato Islamico a Raqqa, Siria (Ap)

Teste mozzate, coltellacci insanguinati, bandiere nere e folle di barbuti che imbracciano un fucile gridando al mondo la grandezza di Allah. Sono i mujahidin dell’Isis, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, gruppo terrorista sunnita che nel mondo arabo chiamano Da’ish. Le imprese di questi soldati che con il volto coperto e vestiti di nero promettono morte agli infedeli hanno preso in contropiede il mondo dell’intelligence (americani e sauditi su tutti) rimasto stupito della rapidità del successo militare. Agli occhi degli analisti questo gruppo terrorista sembrava poco più di un insieme di fanatici, come ce ne sono tanti in Medio Oriente. Questo fino alla sera del 29 giugno scorso quando, all’inizio del Ramadan, veniva proclamata la restaurazione del Califfato Islamico, una resurrezione 100 anni dopo la fine del Califfato Ottomano, defunto alla fine della Prima Guerra Mondiale. Ora il Califfato è rinato e alla sua guida c’è Ibrahim Abu Bakr al Baghdadi, l’esperto di studi teologici iracheno che ha guidato i suoi alla conquista del Medio Oriente. Nelle siriane Raqqa, Dei aZ-Zur, e nelle irachene Falluja, Tikrit e soprattutto Mosul (la seconda città dell’Iraq con 2milioni e 800 mila abitanti, poco meno di Roma) oggi sventola la bandiera nera. Una cavalcata trionfale che ha attirato l’attenzione dei governi di tutto il mondo preoccupati per il fascino che questo stato dei “puri” sta avendo sui giovani sparsi in tutto il mondo. Ecco allora l’invio di droni americani: Washington è preoccupata per l’incolumità dei suoi connazionali, per quella dei cristiani d’Oriente e, soprattutto,  per la diffusione di un movimento che ha come obiettivo quello di “far sventolare la bandiera nera sopra la Casa Bianca”. In queste ore aerei senza pilota stanno colpendo postazioni strategiche nello Stato Islamico. Ma i danni non sembrano fermare il gruppo di Al Baghdadi che dopo gli scontri a fuoco contro l’esercito iracheno e curdo lavorano giorno e notte al rafforzamento di uno Stato dove la parola di Allah è legge. Continua a leggere