Senza mangiare, senza bere, senza fumare. E ora anche senza Facebook e Twitter. Perché il digiuno deve essere totale e includere anche quei social network che distraggono dalla lettura del Corano. Una posizione radicale non condivisa dalla maggior parte dei musulmani, ma che sta suscitando un dibattito durante questo Ramadan, il mese sacro del digiuno considerato uno dei cinque pilastri dell’Islam.
Se per alcuni devoti è importante ridurre l’uso dei social network (tweet e aggiornamenti di status non sono graditi), per altri, la scelta di restare connessi, rispecchia un nuovo modo di vivere l’Islam. Il fedele 2.0 non usa solo libri di carta per pregare e leggere la parola di Allah ma scarica app sullo smartphone che lo informano, per esempio, sull’ora della preghiera e gli ricordano di leggere una sura del Corano al momento adatto. La tecnologia al servizio della religione quindi. Continua a leggere