Da Israele arriva la app per combattere il cyberbullismo

“Il bullismo c’è da sempre, ma ai tempi dei nostri genitori tutto finiva una volta rientrati tra le mura di casa. Oggi il bullismo è 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quando un bambino torna da scuola continua ad essere bullizzato attraverso gli smartphone: per lui non esistono più posti sicuri dove rifugiarsi”.

Hanan Lipaskin è israeliano, ha 29 anni e fa l’ingegnere informatico a Gerusalemme. E’ lui l’anima di Keepers Child Safety la start up nata un anno e mezzo fa che ha inventato Keepers, una app per combattere il cyber bullismo: un mezzo a portata di smartphone che permette ai genitori di sapere in tempo reale se i figli vengono insultati o minacciati sui social.

Hanan Lipskin, Ceo di Keepers Child Safety   

 

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“Se il bambino manda o riceve un messaggio su Whatsapp, Facebook, Snapchat e Telegram e l’algoritmo riconosce la conversazione come “cattiva” viene subito inviato un avviso ai genitori”, spiega Hanan. “Una volta che le informazioni sono giunte a destinazione i dati vengono cancellati dai nostri server per mantenere la privacy dell’utente”.

Il codice (in ebraico) utilizzato dagli ingegneri informatici di Keepers

In pochi mesi l’applicazione ha permesso di fermare molti casi di bullismo in Israele. “C’erano ragazzi che sui social minacciavano di picchiare alcuni compagni all’uscita della scuola”, racconta il giovane ingegnere informatico. “L’applicazione ha riconosciuto il pericolo e ha avvisato i genitori che sono intervenuti”.

Il lavoro di Keepers Child Safety è cominciato un anno e mezzo fa in seguito a un episodio di cyberbullismo che ha colpito da vicino Arik Budkov, uno dei fondatori della start up. Il miglior amico di suo figlio di 12 anni ha tentato il suicidio provando a lanciarsi giù da un ponte di Gerusalemme perché preso di mira dai compagni di classe che lo insultavano e lo chiamavano “gay”.

Il team della start up Keepers Child Safety – Gerusalemme

L’applicazione è stata lanciata sul mercato il 29 giugno: è sbarcata negli Stati Uniti, in Austria, Germania, Svizzera, Vietnam, Regno Unito ed ora anche in Italia dove in sole due settimane ha raggiunto oltre 5mila utenti.

“Ogni giorno il nostro sistema monitora oltre 2 milioni di messaggi”, racconta orgoglioso Hanan. “L’algoritmo che segue il mercato italiano ci segnala che gli utenti tra i 7 e i 14 anni scrivono messaggi razzisti e dai contenuti sessualmente molto espliciti.
Il nostro obiettivo ora è migliorare la nostra app: in Italia ci sono tanti dialetti e gli insulti usati dai ragazzi variano da regione a regione, da nord a sud, da est a ovest…è un bel casino per noi ingegneri! Ora stiamo perfezionando l’algoritmo in modo che possa riconoscere queste parole ed essere ancora più efficiente”

Twitter@elia_milani

 

 

 

 

Una risposta a “Da Israele arriva la app per combattere il cyberbullismo

  1. In Italia esiste Kaitiaki, un servizio online (Bot) che analizza automaticamente i profili social dei figli, riconosce minacce o attacchi ed invia ai genitori solo segnali di allarme, garantendo la privacy dei ragazzi.

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