Lo Stato Islamico compie un anno: i primi 365 giorni del Califfato nero

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/04/29/isis-il-califfato-rilascia-certificati-di-nascita.-foto-shock-neonato-con-bomba-e-pistola-_368a5ae2-a919-49ff-8e82-7f69b4288233.html

Jarrah, bambino nato nello Stato Islamico il 23 aprile scorso: accanto a lui il certificato di nascita, una bomba a mano e una pistola (Twitter)

Sulla strada dissestata che da Byblos porta a Beirut un tweet ci informava della nascita dello Stato Islamico. Era il pomeriggio del 29 giugno di un anno fa. Ero arrivato in Libano due giorni prima e dopo un pomeriggio di mare sulle spiagge di Jounieh un cinguettio mi riportava alla realtà: 140 caratteri in cui sentivo per la prima volta la parola Daesh, acronimio di Dawla Islamiyya fi Iraq wa Sham, Stato Islamico in Iraq e Siria. Non potevo immaginare che da allora quel nome – in tutte le sue varianti: Isil (Islamic State of Iraq and the Levant), IS (Islamic… Continua a leggere


Isis, “largo ai giovani”: il campo di addestramento dei baby mujahidin

Bambini soldato nel campo di addestramento dell'Isis (You Tube)

Bambini soldato nel campo di addestramento dell’Isis (You Tube)

Ragazzini vestiti di nero, in fila, uno vicino all’altro. L’insegnante barbuto si avvicina. E inizia a colpire le giovani reclute. Pugni al petto e in pancia. Poi arrivano i calci: colpi alle ginocchia, agli stinchi e al petto. I ragazzi (avranno sì e no 12-13 anni) vengono fatti sdraiare per terra: il maestro li colpisce allo stomaco e li fa rialzare al grido di Allah akbar, Dio è grande. Benvenuti nel campo di addestramento per baby mujahidin “gestito” dall’Isis.

E’ dima’ al jihad 2, il “sangue del jihad 2”, ennesimo video messo online dalla rete terroristica autoproclamatasi stato nel cuore di Iraq e Siria. Il filmato è stato girato nel governatorato di Ninawa, nel nord ovest dell’Iraq all’esterno di un palazzone abbandonato. E’ qui che vanno in scena gli addestramenti delle nuove reclute del Califfo. E dopo il campo per gli uomini (diffuso nel video dima’ al jihad 1ecco quello per i più giovani, i futuri combattenti al servizio di Al Baghdadi.

I bambini vengono presi a pugni e calci dal loro maestro ma non piangono, qualcuno addirittura sorride. Questi giovani sanno che con questi allenamenti si preparano a diventare eroi o, se saranno fortunati, martiri.

Nel campo di addestramento dell'Isis (You Tube)

Nel campo di addestramento dell’Isis (You Tube)

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Isis, quei campi d’addestramento con armi, equipaggiamento e mujahidin americani

campi addestramento Isis

Cento ragazzi che strisciano nella sabbia tra le pallottole. Cento ragazzi che diventano combattenti. Cento ragazzi pronti a morire per il loro Califfo. Sono gli shabab, le nuove reclute dello Stato Islamico che in fila, vestiti di bianco, frequentano uno dei tanti campi di addestramento nel cuore del Califfato. E’ dima’ al jihad, “sangue del jihad”, l’ultimo video diffuso dallo Stato Islamico che racconta la formazione dei giovani combattenti dell’Isis. Continua a leggere



Vita nel Califfato, tra manichini velati, chiese distrutte, bombe Usa e viaggi di nozze

 

isis elia

Miliziani dello Stato Islamico a Raqqa, Siria (Ap)

Teste mozzate, coltellacci insanguinati, bandiere nere e folle di barbuti che imbracciano un fucile gridando al mondo la grandezza di Allah. Sono i mujahidin dell’Isis, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, gruppo terrorista sunnita che nel mondo arabo chiamano Da’ish. Le imprese di questi soldati che con il volto coperto e vestiti di nero promettono morte agli infedeli hanno preso in contropiede il mondo dell’intelligence (americani e sauditi su tutti) rimasto stupito della rapidità del successo militare. Agli occhi degli analisti questo gruppo terrorista sembrava poco più di un insieme di fanatici, come ce ne sono tanti in Medio Oriente. Questo fino alla sera del 29 giugno scorso quando, all’inizio del Ramadan, veniva proclamata la restaurazione del Califfato Islamico, una resurrezione 100 anni dopo la fine del Califfato Ottomano, defunto alla fine della Prima Guerra Mondiale. Ora il Califfato è rinato e alla sua guida c’è Ibrahim Abu Bakr al Baghdadi, l’esperto di studi teologici iracheno che ha guidato i suoi alla conquista del Medio Oriente. Nelle siriane Raqqa, Dei aZ-Zur, e nelle irachene Falluja, Tikrit e soprattutto Mosul (la seconda città dell’Iraq con 2milioni e 800 mila abitanti, poco meno di Roma) oggi sventola la bandiera nera. Una cavalcata trionfale che ha attirato l’attenzione dei governi di tutto il mondo preoccupati per il fascino che questo stato dei “puri” sta avendo sui giovani sparsi in tutto il mondo. Ecco allora l’invio di droni americani: Washington è preoccupata per l’incolumità dei suoi connazionali, per quella dei cristiani d’Oriente e, soprattutto,  per la diffusione di un movimento che ha come obiettivo quello di “far sventolare la bandiera nera sopra la Casa Bianca”. In queste ore aerei senza pilota stanno colpendo postazioni strategiche nello Stato Islamico. Ma i danni non sembrano fermare il gruppo di Al Baghdadi che dopo gli scontri a fuoco contro l’esercito iracheno e curdo lavorano giorno e notte al rafforzamento di uno Stato dove la parola di Allah è legge. Continua a leggere