Terrorismo nel Pacifico, l’Isis alla conquista dell’Indonesia

Bandiere nere che sventolano, ragazzi in moto che urlano il nome di Allah. Non siamo per le strade di Raqqa, cuore dello Stato Islamico, ma a Makassar, città di Sulawesi, una delle più grandi isole dell’Indonesia.

Il corte pro-Isis per le strade di Makassar, Indonesia (Twitter)

Il corte pro-Isis per le strade di Makassar, Indonesia (Twitter)

Nel paese musulmano più grande del mondo – che conta oltre 200 milioni di fedeli a Maometto – va così in scena uno dei più grandi cortei marchiati Isis mai visti, un atto di sottomissione e affiliazione al Califfo Abu Bakr Al Baghdadi. Si è trattato di una processione di motociclisti con caschi, maglie, cappellini e bandiere neri che di bianco hanno solo la scritta “non c’è altro Dio all’infuori di Allah”.

In sottofondo, oltre all’onnipresente musica usata nei video “ufficiali” dello Stato Islamico, si sentono voci che urlano “Allah u akbar” o ripetono con ossessione “Dawla al Islam baqiyya”, “lo Stato Islamico è qui per restare”.

Il corte pro-Isis per le strade di Makassar, Indonesia (You Tube)

Il corte pro-Isis per le strade di Makassar, Indonesia (You Tube)

Le immagini della parata pro Isis sono state diffuse su You Tube dall’utente Andi Doang e risalgono al 24 gennaio. Lo stesso profilo ha caricato in rete il lungo video della riunione seguita al corteo e le immagini di un’altra manifestazione risalente al 1 gennaio che si conclude con la distruzione di bottiglie di birra e alcool in mezzo alle strade della città.

Il terrorismo islamico nell’Oceano Pacifico non è una novità. In Indonesia i gruppi estremisti sono attivi da tempo – si pensi alla Jama’a al Islamiyya, gruppo affiliato ad Al Qaeda e responsabile dell’attentato a Bali nel 2002 in cui persero la vita 202 persone. Secondo il governo di Jakarta sono più di 500 gli indonesiani che hanno lasciato il paese per andare a combattere in Siria e Iraq nelle file del Califfato nero. La stessa città di Makassar è storicamente una base strategica dei gruppi terroristi dell’area.

Eppure un così sentito sostegno allo Stato Islamico sembra essere qualcosa di nuovo. Su Twitter molti residenti dell’isola si dicono stupiti di una simile manifestazione, prova che, in quella parte di mondo, i cortei in appoggio al “jihad targato Isis” sono un fenomeno tanto recente quanto preoccupante.

twitter@elia_milani 

 

 

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